Avellino e la sua provincia sono da sempre custodi di un’antica tradizione enologica, madre di produzione di vini dal carattere sensazionale. E se ti dicessimo che è possibile diventare professionista del mondo enologico irpino con la Scuola Enologica De Sanctis?
Fondata nel 1879 dall’allora ministro irpino Francesco De Sanctis, la Scuola Enologica a lui intitolata è il principale centro di formazione vinicola di Avellino. Da sempre, questo istituto ha l’intento di valorizzare l’Irpinia attraverso lo studio e la ricerca nel settore agricolo, rispettando la vocazione del territorio.
Ecco alcune curiosità sulla storia e sui tesori enologici studiati e prodotti in questa celebre struttura!
Francesco De Sanctis: padre della Scuola Enologica
All’indomani dell’Unità d’Italia, la città di Avellino poteva contare su due valide istituzioni culturali, quali il Regio Liceo Classico “Pietro Colletta” e il Seminario Vescovile di Piazza Duomo, autentiche fucine del sapere. Tuttavia, fu con la nomina di Francesco De Sanctis a Ministro della Pubblica Istruzione che fu dato un notevole impulso all’istruzione tecnica: nacque la prima Scuola di Viticoltura ed Enologia.
Sebbene da vari decenni l’Irpinia vantasse una notevole produzione enologica, questa non poteva competere, specialmente nel settore dell’esportazione, con i produttori vinicoli del resto d’Italia. Francesco De Sanctis, dunque, si rese conto della necessità di formare nuove figure nel settore agricolo. Grazie alla sua conoscenza diretta del territorio, a vocazione prevalentemente agricola, decise di istituire una Scuola di Agraria ad Avellino.
Alla proposta rispose favorevolmente l’Amministrazione Comunale avellinese. Il 6 dicembre 1878, il Consiglio Comunale deliberò il primo atto col quale si sancì la realizzazione della Scuola di Agraria.
Il battesimo della Scuola Enologica
Nell’aula del Consiglio Comunale di Avellino, sotto la guida del Sindaco Catello Solimente, vi fu l’istituzione della nuova scuola. Parteciparono diciotto dei trenta consiglieri assegnati.
Essi si confrontarono sul tema “Impianto di una scuola di viticoltura e vinificazione”. La seduta si chiuse con l’approvazione della proposta, alla quale aderirono anche la Provincia e la Camera di Commercio che, insieme al Governo, consentirono di concretizzare il progetto.
L’accordo sancito tra i promotori indusse Umberto I di Savoia ad emettere il Regio Decreto istitutivo di una “Scuola di Viticoltura e di Enologia” (27 ottobre 1879), volta all’insegnamento teorico-pratico della viticoltura e della produzione vinicola.
L’inizio delle attività fu fissato per il novembre del 1880. La Caserma San Generoso aprì le porte ai primi venti allievi della Scuola di Agraria. Essi provenivano dall’Irpinia, dal beneventano, dalla Terra di Lavoro, dalla Basilicata e dalla Puglia.
Tuttavia, si trattò di una sede provvisoria. Oggi, a seguito di un ridimensionamento della rete scolastica effettuato dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione (2013), vi è stato l’accorpamento tra l’istituto Agrario De Sanctis e l’istituto per Geometri D’Agostino, che ha dato origine all’Istituto Superiore di Istruzione Secondaria (I.S.I.S.) “F. De Sanctis – O. D’Agostino”. Ciò che accomuna le due scuole è la presenza di indirizzi di studio affini, unici nella realtà locale. Forti di una lunga storia, i due istituti sono fortemente radicati sul territorio e abbracciano un bacino di utenza che si estende a molti comuni della provincia di Avellino.
L’organizzazione scolastica
A seguito del Regolamento di riordino degli istituti tecnici emanato dal Presidente della Repubblica in data 15 marzo 2010, l’Istituto Tecnico Agrario e per Geometri “F. De Sanctis-O. D’Agostino” ha accorpato due indirizzi del settore tecnologico: da un lato, Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, dall’altro Costruzioni, Ambiente e Territorio. L’Istituto Tecnico Agrario si basa sul primo ed integra competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive del settore (con attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto dell’ambiente) e nel campo della gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.
Attualmente, alla scuola sono annessi un Convitto, in grado di ospitare fino a 40 collegiali, e un’azienda agraria di circa 24 ettari, composta da una cantina ed una distilleria. Qui, si effettua tutta la filiera: la vendemmia, la vinificazione, l’imbottigliamento e la vendita del vino.
I tesori rossi
La Scuola Enologica di Avellino permette di scoprire i pregiati vini prodotti nell’intera provincia.
Nella categoria dei vini rossi, i principali sono l’Aglianico, il Taurasi e lo Sciascinoso.
Rosso rubino dal gusto pieno, fine, persistente ed equilibrato, l’Aglianico si produce con uve Aglianico 100%, coltivate su terreni collinari a 350/400 metri s.l.m., esposti a sud e di carattere argilloso–calcareo. La vendemmia si effettua la prima decade di novembre, quando le uve vengono scrupolosamente selezionate e raccolte manualmente, per poi essere trasferite in cantina dove sono diraspate e pigiate. La vinificazione avviene in modo tradizionale, attraverso la fermentazione e la macerazione del mosto per 25 – 30 giorni. Dopo la svinatura, il vino viene mantenuto in ambienti temperati e può così terminare la fermentazione. La maturazione, invece, avviene in botti di rovere dove il vino rimane per 12 – 18 mesi. Segue l’imbottigliamento ed un affinamento in vetro per un anno.
Ottenuto da uve 100% Sciascinoso, l’omonimo vino viene prodotto durante l’ultima decade di ottobre attraverso un processo tradizionale di vinificazione, con fermentazione e macerazione per 25 – 30 giorni. Dopo la svinatura, il vino viene mantenuto in ambienti temperati e può così terminare la fermentazione, seguita dalla maturazione in botti di rovere per un breve passaggio, a cui seguirà l’imbottigliamento. Si presenta con colore rosso rubino, un aroma intenso e un gusto pieno, gradevole, armonico, fine, persistente ed equilibrato. Si abbina perfettamente a tutti i piatti di carni rosse e bianche. Si serve, generalmente, ad una temperatura che varia dai 14 – 18 °C.
Il Taurasi DOCG è prodotto con uve Aglianico 100%. Tale vino, anch’esso prodotto in modo tradizionale (fermentazione e macerazione per 25 – 30 giorni e una maturazione in botti di rovere per 12 – 18 mesi), si presenta con un colore rosso rubino carico, tendente al granata. Il gusto è corposo, perfetto per abbinamenti con piatti di carni rosse (in special modo arrosti) e con salumi e formaggi stagionati.
I tesori bianchi
Tra i più celebri vini bianchi irpini, annoveriamo il Fiano, il Fiano Spumante e il Greco.
Il Fiano viene prodotto con uve Fiano (85%) ed altri vitigni a bacca bianca coltivati nelle aziende della scuola ( 15%). Presenta un colore giallo paglierino, un aroma con note floreali intense, ma leggere, e un gusto morbido, armonico e gradevolmente fruttato. La vendemmia si effettua la seconda decade di ottobre. Il vino viene prodotto con la tecnica di vinificazione attraverso la quale le uve mature, scrupolosamente selezionate e raccolte manualmente, subiscono una pressatura delicata. Il mosto fiore fermenta alla temperatura di 16 °C per circa 21 giorni. Grazie al suo gusto, il vino si presta perfettamente ad abbinamenti con piatti di pesce o di carni bianche. Viene servito ad una temperatura intorno ai 10 – 12 °C.
Il Fiano Spumante viene prodotto con uve Fiano (85%) ed altri vitigni a bacca bianca coltivati nelle aziende della scuola (15%). Si realizza nella seconda decade di ottobre con il metodo Charmat: le uve mature vengono portate ancora intere in cantina e subiscono una pressatura delicata. Il mosto fiore, previa fermentazione alla temperatura di 16 °C per circa 21 giorni, subisce una rifermentazione in autoclave a circa 12 – 15° C e vi resta per sei mesi. Il vino presenta un colore giallo paglierino, un aroma con note floreali intense, ma delicate, e un gusto morbido, armonico e gradevolmente fruttato. Si serve, generalmente, ad una temperatura di servizio 8 – 10°C. È ideale come aperitivo.
Il Greco di Tufo, infine, è prodotto con uve Greco (85%) ed altri vitigni a bacca bianca coltivati nelle aziende della scuola (15%). Si contraddistingue per il colore giallo paglierino ed il gusto morbido, armonico e gradevolmente fruttato. Si abbina perfettamente con piatti di pesce o di carni bianche. Va servito ad una temperatura di circa 10 – 12 °C.
Tutte le operazioni necessarie per la produzione di questi vini pregiati vengono effettuate dagli studenti del corso di specializzazione enologica, guidati dai loro docenti di Enologia.