La Fontana di Bellerofonte, che prende il nome da una scultura raffigurante il personaggio mitico di Bellerofonte nell’atto di uccidere una chimera (oggi perduta), risale alla seconda metà del secolo XVII e si deve all’architetto e scultore bergamasco Cosimo Fanzago (Clusone 1591 – Napoli 1678). Il principe di Avellino Francesco Marino Caracciolo attribuì all’artista il delicato compito di ampliare ed abbellire la città.
Impreziosita da due busti di epoca romana (forse provenienti dal vicino centro di Abellinum), sulla sommità del suo nucleo centrale presenta due lapidi. Esse ricordano rispettivamente la costruzione della fontana voluta dal principe Francesco Marino Caracciolo nel 1669 e i lavori di ristrutturazione, compiuti nell’anno 1866, ad opera dell’Amministrazione Comunale.