Sei un amante dell’arte alla ricerca di un’esperienza artistico-culturale unica in Campania? Visitare Avellino è quello che fa per te!
Fondata dai Longobardi e dominata da Bizantini, Normanni, Svevi degli Angioini, Aragonesi, Viceré di Spagna, Austriaci e Borboni, Avellino è il capoluogo dell’Irpinia. La cosiddetta provincia “verde” della Campania nasconde, tra le sue strade, un ricco patrimonio artistico-culturale.
Per il vostro soggiorno ad Avellino, vi suggeriamo una top 7 dei luoghi imperdibili della città!
7.La Fontana di Bellerofonte
La Fontana di Bellerofonte prende il nome da una scultura raffigurante l’omonimo personaggio mitologico nell’atto di uccidere una chimera. La costruzione è comunemente conosciuta anche come “Fontana di Costantinopoli o Caracciolo”, mentre gli Avellinesi la chiamano “fontana dei tre cannuóli”. Sita nel centro storico di Avellino (nella parte alta del corso Umberto I), la statua risale alla seconda metà del secolo XVII. Fu commissionata all’architetto e scultore Cosimo Fanzago, incaricato del rinnovamento stilistico della città.
Impreziosita da due busti di epoca romana, la fontana presenta due lapidi sulla sommità della parte centrale e cinque nicchie che, in passato, contenevano altrettante sculture, statue e busti. La particolarità della fonte risiede nelle tre bocche poste in basso, i cosidetti tre cannuóli, da cui fuoriesce l’acqua proveniente dal monte Partenio.

6.Piazza Libertà
Piazza Libertà rappresenta una dei luoghi simbolo di Avellino. Situata alla fine del corso Umberto I, la piazza ha cambiato il suo nome varie volte nel corso degli anni. Inizialmente, era conosciuta come Largo o Piazza dei Tribunali, in quanto ospitava il Palazzo Caracciolo che ebbe funzione di palazzo di Giustizia. Nel 1864, poi, fu denominata Piazza della Libertà. Infine, durante l’epoca fascista, era conosciuta come Piazza della Rivoluzione, in quanto ospitava numerose manifestazioni di contesta.
Piazza Libertà oggi ha una pianta trapezoidale: il lato su cui si sporge il Palazzo di Governo è più lungo di quello su cui insiste il Vescovato. Tuttavia, la sua forma è cambiata negli anni a seguito di alcune demolizioni, come quella della Chiesa del Rosario e della Chiesa di S. Francesco, e alcune costruzioni, come il Palazzo Testa. Ancora oggi, quest’ultimo rappresenta uno degli edifici più importanti che si affaccia sulla piazza.
Al centro del piazzale, emerge una fontana i cui i getti d’acqua rinfrescano l’aria, specialmente nei torridi pomeriggi estivi. Circondata da panchine e un marciapiede pedonale perfettamente livellato, Piazza Libertà è il posto ideale per fare skateboard, rollerblade e andare in bici. Non a caso, è uno dei principali luoghi di incontro degli avellinesi.

5.Il Parco Santo Spirito
Costeggiando il torrente Fenestrelle, nella zona sud di Avellino, vi è il Parco Antonio Manganelli. Meglio noto come Parco Santo Spirito, è il polmone verde della città.
Si tratta di un parco urbano esteso su 120.000 metri quadri di superficie. Inaugurato il 23 luglio 2010, esso presenta numerosi spazi verdi, dai quali è possibile ammirare delle bellezze paesaggistiche uniche.
Accanto all’immenso verde, il parco ospita anche molte strutture pensate per diversi tipi di attività che accontenano adulti e bambini: piste ciclabili, una pista da jogging, campi da tennis, da calcetto, da rugby, da basket, da volley e da bocce per gli sportivi, un anfiteatro all’aperto per eventi culturali e di svago e, infine, un’ampia area giochi per i bambini e le famiglie.

4.La Chiesa del Santissimo Rosario
La Chiesa del Santissimo Rosario è uno dei principali edifici religiosi della città. Dedicata alla Madonna del Rosario, la chiesa si trova sul Corso Vittorio Emanuele. Fu costruita nel 1942 su progetto dell’architetto Domenicantonio Mazzei in onore della Chiesa “dell’Annuntita”, una struttura religiosa precedentemente situata in Piazza Libertà e risalente al XVI secolo.
In pieno stile neogotico, la Chiesa ha una facciata recante un notevole rosone e tre navate con unico portale centrale che si raggiunge mediante una bassa scalinata. Quest’ultimo ha un aspetto maestoso: leggermente strombato, presenta un mosaico a fondo oro raffigurante la Vergine del Rosario rivolta verso il corso per proteggere la città e i suoi abitanti.
Internamente, si possono ammirare vetrate circolari poste lungo le navate laterali che donano riflessi armoniosi. Esse raffigurano i vari misteri del Rosario: ai due lati dell’ingresso, vi sono la Pietà e il battesimo di Cristo nel Giordano, mentre il rosone centrale rappresenta l’Annunciazione e, infine, lo splendido mosaico sull’altare raffigura la Madonna del Rosario. Nel profondo abside emergono quattro tondi con delle vetrate che ritraggono gli Evangelisti.

3.Piazza Amendola
Piazza Amendola è un’altra delle piazze emblema di Avellino. Situata nell’antico nucleo cittadino, ospita alcuni dei monumenti principali della città: dalla barocca Torre dell’Orologio alla facciata del Palazzo della Dogana, fino all’ Obelisco di Carlo II d’Asburgo.
Dallo spiazzale ha inizio corso Umberto I, la via principale della città e il luogo di incontro dei cittadini e dei turisti.
Come anticipato, Piazza Amendola ospita il Palazzo della Dogana, o conosciuto semplicemente come la Dogana. Ad oggi, la struttura non è visitabile, ma vale la pena conoscere l’interessante storia che nasconde. Risalente al secolo XI, è uno degli edifici più antichi del capoluogo irpino. Da semplice deposito di derrate, divenne il fulcro politico, burocratico, commerciale e tributario della città, svolgendo le funzioni di “Borsa merci”. A livello estetico, fu ristrutturato nel Seicento dall’architetto Cosimo Fanzago su commissione del feudatario Francesco Marino I Caracciolo (quarto Principe di Avellino). Il restauro apportò modifiche in stile barocco. La struttura fu arricchita di nuove costruzioni, quali nicchie e lunette, caratterizzate da statue classiche e busti in marmo. Purtroppo, a seguito di un terremoto nel 1732 e di un successivo incendio che distrusse l’interno della struttura, è rimasto ben poco di questi preziosi abbellimenti del Fanzago. Restano in piedi solo le pareti perimetrali.
Come elemento di raccordo ideale tra la Dogana e la dominante Torre dell’Orologio, Piazza Amendola è abbellita dall’Obelisco di Carlo II d’Asburgo. Nota agli Avellinesi come il “Reuccio di Bronzo” o “Carlucciello”, la struttura fu realizzata nel 1668. Anch’essa commissionata all’architetto bergamasco Cosimo Fanzago, fu edificata in onore del re di cui porta il nome. La composizione, in pieno stile barocco, si concentra in due pezzi straordinari: la statua che ritrae il piccolo Carlo II d’Asburgo e l’autoritratto del Fanzago. La prima si trova in cima alla guglia e rappresenta il sovrano all’età di sette anni, con le guance paffute e lo sguardo sorridente da bambino, mentre indossa l’abbigliamento sfarzoso che il suo titolo richiedeva. L’autoritratto dell’architetto, invece, si trova sul medaglione sottostante. Era il segno lasciato come firma all’opera. Infine, la base della statua presenta due rosoni bronzei, in cui è scolpito un rilievo raffigurante un fiore con delle foglie.

2.La Torre dell’Orologio
La Torre dell’Orologio è il simbolo di Avellino per eccellenza. Come anticipato, sovrasta Piazza Amendola. Tuttavia, la sua base è collocata dietro le palazzine che sporgono sulla piazza stessa, esattamente alla Salita dell’Orologio, nei pressi dell’ingresso alle Grotte Longobarde.
Da un’altezza di 36 metri, la torre barocca sovrasta gli edifici circostanti e si rende visibile anche in lontananza. In origine, era costruita su due piani e, successivamente, fu aggiunto un terzo livello dotato di un orologio a campane. Proprio da qui deriva la denominazione della struttura.
Anche se attualmente non è visitabile all’interno, la Torre resta comunque uno degli edifici imperdibili di Avellino. In particolare, con le luci della sera, assume un’aura molto suggestiva.

1.Il Duomo di Avellino
Costruito nel X secolo e situato nel punto più alto di Avellino, precisamente sulla collina “La Terra”, il Duomo è il principale luogo di culto della città.
Conosciuto anche come Cattedrale dell’Assunta, il duomo ha origini romaniche. Tuttavia, a seguito di vari interventi strutturali e stilistici adottati negli anni, oggi presenta uno stile neoclassico.
La facciata esterna emerge per la sua eleganza: il prezioso cornicione bianco e grigio in stile neoclassico è affiancato da tre portali d’ingresso, uno centrale e gli altri laterali. In questi ultimi, vi sono due nicchie che custodiscono le statue di San Modestino, patrono della città, e San Guglielmo, fondatore del monastero di Montevergine e patrono dell’Irpinia. Il campanile sorge sul lato destro della facciata. La base fu costruita con pietre provenienti da edifici romani del I secolo a.C., mentre la cupola a cipolla fu aggiunta solo nel Settecento.
L’interno della Cattedrale, con pianta a croce latina, presenta tre navate e dieci cappelle laterali. L’imponente soffitto a cassettoni della navata centrale fu realizzato nel Settecento. Numerosi sono i dipinti e le statue custoditi all’interno della struttura, tra i quali spiccano l’Adorazione dei Magi e l’Immacolata Concezione. Due sono le cappelle poste lateralmente al presbiterio. A sinistra vi sono quella di San Modestino, che conserva le reliquie dei santi patroni a cui la diocesi avellinese è devota, ed il busto argenteo di San Modestino. A destra, invece, vi è la cappella della Santissima Trinità che conserva un bassorilievo risalente alla metà del XVI secolo e raffigurante la Trinità.
Dal transetto della chiesa, si accede al nucleo più antico del Duomo: la Cripta. Risalente al VI secolo, rappresenta la piccola chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori, chiamata anche Cripta dell’Addolorata.

Siete pronti a vedere da vicino questi tesori custoditi nel capoluogo della verde Irpinia?