La Torre dell’Orologio, il Duomo, i vicoletti del centro storico, Corso Vittorio Emanuele e la Villa comunale, la visita al Museo Irpino… in pochi giorni avete già visitato Avellino con tutte le sue attrattive, imparato a conoscere i bar e le pasticcerie migliori dove fare una sosta, nonché assaggiato i piatti tipici nelle trattorie del centro.
Avete ancora voglia di Irpinia e siete curiosi di scoprire altre attrazioni di questa magnifica terra per lasciarvi incantare dalle sue bellezze naturali e dalla sua storia fatta di tradizioni antiche? Preparate lo zaino e aprite occhi e cuore per lasciarvi trasportare in questo incredibile paradiso che ha in sé il sapore di qualcosa che è rimasto incontaminato.
Di seguito, 5 imperdibili luoghi da visitare nei dintorni di Avellino.
5. Il Santuario di Montevergine
Il Santuario di Montevergine è sicuramente una tappa obbligatoria per gli avellinesi e i turisti. Il Monte Partenio e il suo Santuario dominano e proteggono il capoluogo irpino.
È possibile raggiungere il santuario sia con la macchina che con la funicolare da Mercogliano. Il complesso di Montevergine sul Monte Partenio si trova a 1270 metri di altezza e, da qui, si può ammirare una delle vedute più belle di Avellino e del suo hinterland. Il Santuario è un luogo di pace, ricco di spiritualità e arte.
Il complesso monastico, fondato dal pellegrino Guglielmo da Vercelli nel 1126, si compone di vari spazi, tra cui una basilica antica e una moderna, la cripta di S. Guglielmo, un’antica erboristeria e un museo. All’interno del Santuario, tra le varie opere d’arte, campeggia la grande icona della Madonna di Montevergine, meglio nota come Mamma Schiavona. La Madonna deve il suo appellativo popolare al colore scuro del volto, grazie al quale viene annoverata tra le misteriose Madonne Nere.
Mamma Schiavona è un simbolo molto importante per gli avellinesi. Il suo culto si colloca in un limbo tra sacro e profano. Molti sono i riti ad esso legati, ma sicuramente il più noto di tutti è la juta (andata) a Montevergine che si tiene due volte l’anno (12 settembre e 2 febbraio).
La juta del 2 febbraio è conosciuta a livello internazionale come la juta dei femminielli, una salita a Montevergine colorata e festosa, tra canti, balli e tammorre che raccoglie la comunità LGBTQIA+ locale e nazionale. Mamma Schiavona è, infatti, la Madonna dei Femminielli. La leggenda narra che, nel 1200, due uomini condannati dalla comunità locale perché omosessuali vennero legati ad un albero e abbandonati a morire di stenti sulla montagna ma, nel mezzo della notte, furono salvati dalla Madonna di Montevergine che ebbe pietà di loro e li graziò liberandoli dall’orribile fine alla quale erano stati destinati.
4.L’Abbazia del Loreto
Collegata al Santuario di Montevergine, c’è l’Abbazia del Loreto a Mercogliano.
Il palazzo attuale sorge sul complesso monastico più antico che fu distrutto dal terremoto del 29 novembre 1732. Anche le origini di questa abbazia risalgono al monaco Guglielmo da Vercelli che, di ritorno dal Santuario di Santiago da Compostela, prima di dirigersi verso Gerusalemme, si fermò a meditare sul Monte Partenio. Ben presto, si diffuse la fama di questo eremita e fu raggiunto da molti altri giovani che, come lui, volevano perseguire un ideale di vita ascetico. Nacquero, così, la Congregazione dei monaci di Montevergine, seguaci della regola benedettina dell’Ora, lege et Labora, e il Santuario di Montevergine. Tuttavia, la rigidità del clima montano costrinse i religiosi a trovare un luogo più mite dove seguire il loro credo e, così, scesero ai piedi del monte dove costruirono un’infermeria per prestare assistenza ai deboli, agli anziani e agli infermi. Il Palazzo ospita una Biblioteca con oltre 200.000 volumi e un archivio con oltre 7000 pergamene, un’antica farmacia con oltre 300 vasi di maiolica dipinta a mano, la Premiata Fabbrica di Liquori dei Padri Benedettini di Montevergine, una cantina e tre arazzi fiamminghi del XVIII secolo.
3.La perla dell’Irpinia: Avella
A pochi km da Avellino, si trova Avella, piccolo borgo di 7951 abitanti. La cittadina deve il suo nome alla coltivazione delle nocciole, prodotto tipico della zona irpina. Per la sua posizione strategica, Avella è stata crocevia di diverse civiltà sin dalla preistoria e ne conserva tutt’oggi le testimonianze.
Vale davvero la pena fare una visita a questo piccolo centro campano, soprattutto per la sua area archeologica risalente all’epoca romana. L’anfiteatro romano è impreziosito dal verde del Parco regionale del Partenio e circondato da alberi di nocciolo, un aspetto che lo rende unico nel suo genere tra gli altri presenti in Campania.
Il Castello di San Michele è, invece, una testimonianza dell’epoca longobarda. Questa struttura è un esempio delle tecniche costruttive militari usate in Campania tra il VII e XIV secolo d.C. Posto a 320 metri d’altezza, domina tutta la vallata circostante.
Ancora, il borgo conserva anche uno splendido esempio di necropoli monumentale di età tardo ellenistica.
Infine, nel Palazzo Baronale di Avella ha sede il MIA, Museo Immersivo e Archeologico di Avella (di recente apertura). Le nove sale del museo accompagnano il visitatore in un percorso multimediale fatto di proiezioni, suggestioni grafiche, esempi di realtà aumentata e quadri parlanti per raccontare la ricca storia della città.
2.Summonte, uno dei borghi più belli d’italia
Arte, natura, storia, cultura, enogastronomia: tutto a 750 metri sul livello del mare.
Basta allontanarsi di poco da Avellino per scoprire questo borgo incredibile che domina il Parco regionale del Partenio e guarda fino al Golfo di Napoli. Summonte, come indica già l’etimologia del nome, fu scelto dai Normanni come luogo di edificazione proprio per la sua posizione di controllo su tutto il territorio circostante.
Tante le iniziative che si svolgono durante l’anno in questo incantevole borgo e che attirano avellinesi e turisti da tutto il sud Italia.
Molte sono le attrazioni da visitare: l’area archeologica e la zona castellare, il centro storico con i suoi vicoli caratteristici e l’imponente Torre Angioina.
E, per gli amanti della natura, Summonte offre un percorso ambientale fino a Campo San Giovanni. Il cammino panoramico immerso nella natura è di circa 6km ed è stato concepito come una palestra a cielo aperto, con aree dedicate ad attività fisica a corpo libero, ciclismo in mountain bike, equitazione, escursionismo, nordic walking.
1.Laceno e il suo lago
Laceno è una frazione del comune di Bagnoli Irpino. La zona si trova a 1100 metri d’altezza, è caratterizzata da un Altopiano che ospita il Lago Laceno ed è contornata dal Monte Cervialto, dal Monte Raiamagra, dal Monte Cervarolo, dalla Montagna Grande e dal Monte Piscacca.
Pace, tranquillità, natura e silenzio regnano incontrastati in questo luogo magico.
Laceno ed il suo lago sono meta turistica irpina durante tutto l’anno. La varietà di sentieri escursionistici, le piste da sci, i maneggi e le numerose attività di ristorazione lo rendono un posto versatile e adatto a vacanze e gite in ogni stagione. La primavera è il momento giusto per una visita alla Fiumara di Tannera, impreziosita dalle sue cascate e sorgenti incontaminate.
Il monte Cervialto è, invece, il luogo adatto per trovare ristoro e tregua dalla calura estiva. Una passeggiata lungo il Costone Raiamagra a 1700 metri offre, poi, un impagabile sguardo verso il mare. In autunno, il Laceno si colora delle tipiche tonalità accoglienti e rilassanti di questa stagione, dando nuova identità ai luoghi dove fare magnifiche passeggiate. Infine, l’inverno imbianca questi paesaggi e permette di praticare lo sci da discesa e piacevoli ciaspolate.
Non solo natura: le numerose zone di ristoro offrono la possibilità di assaggiare le prelibatezze enogastronomiche del posto, come tartufo nero, percorino bagnolese, funghi porcini e molto altro.
Non resta che mettere lo zaino in spalla e scoprire i magnifici dintorni avellinesi.